Diamo forma all'inclusione
Diamo forma all'inclusione

In dettaglio

Diamo forma all'inclusione

Favorire i rapporti di comunità e costruire servizi in rete: la strada per costruire inclusione per le persone con disabilità

Dieci anni di presenza sul territorio con il nome di Sociosfera, ma molti di più all'insegna del lavoro a favore dell'inclusione. Compie dieci anni la cooperativa sociale Sociosfera, nata dalla fusione nel 2015 di quattro cooperative sociali tra cui la cooperativa Mosaico di Segrate.

Si è tenuto a proprio a Segrate il secondo dei tre eventi pensati per celebrare questo anniversario: “Diamo forma all'inclusione” è il motto che ha guidato quello di mercoledì 29 ottobre 2025, che ha compreso più momenti di riflessione e condivisione di esperienze.

Sociosfera, socia del Consorzio Farsi Prossimo, realtà legata a Caritas Ambrosiana, e del Consorzio Comunità Brianza, oggi lavora con diversi servizi di prossimità e sociosanitari nei territori di Segrate e della Martesana, della Brianza, di Milano città e anche nella provincia di Como.

E il primo incontro, dedicato a cittadini e famiglie, si è tenuto in tre tappe proprio nei luoghi dove Sociosfera lavora quotidianamente con persone con disabilità: il CDD (Centro diurno per persone con disabilità) Il Giardino del Villaggio, al Centro socio educativo People e al Centro Psicopedagogico Mosaico. Poi, a Cascina Commenda, una tavola rotonda per discutere insieme di inclusione, disabilità e futuro.

“Diamo forma all'inclusione” e “protagonisti del futuro”, per noi non sono solo slogan. Dietro a queste parole c'è l'affermazione degli approcci che guidano la nostra cooperativa Sociosfera in modo sia teorico sia pratico, quando progetta servizi e nuovi interventi per le persone con disabilità: e sono gli approcci sistemico e di prossimità – spiega Achille Lex, presidente di Sociosfera presentando la serata. – La nostra cooperativa infatti promuove e attua continuamente il dialogo con i propri Consorzi, le organizzazioni di rappresentanza e gli Enti pubblici e privati dei territori in cui opera, affinché i servizi e i progetti siano davvero parte di un disegno integrato delle politiche sociosanitarie.

La nostra realtà realizza, da sola e tramite i numerosi e differenziati partenariati di cui è protagonista, attività concrete per affrontare le situazioni di fragilità e per favorire interazioni sociali di comunità. Perché, grazie alle sperimentazioni attuali e alla collaborazione con esperti, stiamo imparando a valutare l’impatto sociale delle strategie e delle azioni messe in campo".

 Gli interventi della tavola rotonda

"A volte si ha l'impressione che esista una parete invisibile tra il mondo della disabilità: abitato dalle persone portatrici di handicap, i loro caregiver e gli enti che a vario titolo se ne occupano; ed il mondo circostante, che non ne conosce i bisogni, ma neppure la vitalità – ha detto Guido Bellatorre, assessore alle Politiche sociali del Comune di Segrate. – L'iniziativa di oggi vorrebbe favorire l'abbattimento di questo muro: aprendo il mondo di chi vive la disabilità al territorio e incoraggiando il territorio a guardare dentro al mondo della disabilità. Siamo certi, infatti, che dall'interazione di questi mondi possa innescarsi un circolo virtuoso, fatto di collaborazioni e di reciproche sollecitazioni. Favorire il radicamento nel territorio degli enti del Terzo settore e lo sviluppo di reti di collaborazione territoriale rappresentano due direttrici che l'Amministrazione segratese ha perseguito in questi anni, ad esempio favorendo l'istituzione di un tavolo di lavoro permanente sulla disabilità, ove siedono, oltre ai rappresentanti delle istituzioni comunali, i gestori di molte associazioni che operano a vantaggio dei nostri concittadini disabili e di Sociosfera, soggetto gestore del CDD "Il Giardino del Villaggio".

"I fattori che plasmeranno il futuro dei servizi per le persone con disabilità sono ormai chiari. Il "Progetto di Vita" e la Legge Regionale sulla Vita Indipendente stanno tracciando una strada cruciale, fondata su principi pienamente condivisibili, semi che potranno germogliare in un futuro migliore. - così commenta Massimiliano Malè, referente settore disabilità di Confcooperative e Federsolidarietà Regione Lombardia. - Siamo di fronte a un vero e proprio cambio di paradigma: il concetto di desiderio ha riformato quello di bisogno. Il diritto di esprimere scelte e di individuare risposte personalizzate alle proprie necessità sta mettendo in discussione il tradizionale potere decisionale dei tecnici, abituati a definire le risposte migliori sulla base delle sole valutazioni professionali.
Per converso, la rete dei servizi strutturati potrebbe venire stressata dalla crescente richiesta di prestazioni sempre più personalizzate e individuali; un terremoto per l'edificio delle tradizionali politiche sociali. Ma non è finita. Accanto alla cronica scarsità di risorse economiche, si sta manifestando un ostacolo di natura inedita e ben più grave: la carenza di risorse umane. Questa crisi, mai vista prima, rischia di rappresentare l'impedimento maggiore alla concreta realizzazione dei valori e dei diritti che le nuove normative intendono garantire".

"Le reti sono risorse e tramite per il lavoro dei Servizi dedicati alla cura. Sono dei presidi che partecipano all'evoluzione delle comunità – dice invece Roberto Guzzi, referente della Rete Macramè - Per realizzare tutto ciò serve che i servizi siano parte dei territori, li abitino, siano costruttori di contesti per la realizzazione di percorsi di inclusione e di una cultura delle differenze".

"Il progetto di vita si costruisce nell'incontro tra la persona e la rete di comunità: allora la relazione tra persona e contesto diventa l’elemento centrale e imprescindibile per la sua realizzazione – spiega Giovanni Vergani, referente Rete TikiTaka e presidente cooperativa Novo Millennio (Consorzio Farsi Prossimo), sottolineando l'importanza dei ruoli dell'operatore sociale e della famiglia della persona con disabilità. - L'operatore gioca il ruolo fondamentale di mediatore a fianco della persona della sua possibilità e legittimizzazione di entrare in relazione con la società e di farne parte a pieno diritto. La famiglia è parte di questo percorso, diventando attore fondamentale della costruzione progettuale non solo verso il proprio figlio ma anche nella promozione di un cambiamento culturale dei nostri contesti di vita, perché sempre di più possano essere non solo alla portata di tutti, ma arricchiti dal valore di ciascuno. Credo profondamente che la relazione e la dimensione dell'incontro umano tra le persone siano il motore imprescindibile di tale cambiamento. E tutti ne abbiamo profondamente bisogno".

Galleria di immagini

A cura di

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri

Usiamo i cookies e altre tecniche di tracciamento per migliorare la tua esperienza di navigazione nel nostro sito, per mostrarti contenuti personalizzati e annunci mirati, per analizzare il traffico sul nostro sito, e per capire da dove arrivano i nostri visitatori.

Preferenzecookies